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Kayak fishing – EGING OFFSHORE – SEPPIE POLPI a scarroccio

Seconda uscita in kayak dedicata alla pesca dei cefalopodi, qualche difficoltà dovuta alle condizioni del mare ed all’inesperienza, ma molte più catture, vediamo com’è andata questa battuta di eging offshore!

Entrare in acqua con il tempo bellissimo ed il mare forza olio è una cosa, farlo con il tempo bello, ma il mare leggermente formato è molto diverso.

Una condizione che devo provare per farmi le ossa e che quindi accetto volentieri, entro certi limiti, di affrontare, senza questa esperienze non si riesce neppure a valutare l’eventuale rischio oppure la facilità dell’impresa!

Quindi senza indugi anche con onda come vedrete dal video, munito di waders traspiranti e ben equipaggiato contro il freddo mi sono lanciato in questa nuova avventura!

ingresso in acqua con onda

Equipaggiamento ed attrezzatura

Equipaggiamento di sicurezza e vestiario

La prima cosa che dobbiamo portare con noi ogni volta che usciamo in kayak, non mi stancherò mai di dirlo, è la dotazione di sicurezza, il giubbotto galleggiante deve essere indossato prima di entrare in acqua, in inverno per evitare di bagnarsi fino al midollo (con seri rischi per la propria salute) è necessario avere almeno i waders traspiranti, ben allacciati in vita, che eviteranno due evenienze, bagnarci nell’ingresso in acqua e non imbarcarne in caso di caduta consentendoci una risalita in kayak.

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Prossimamente acquisterò un pantalone dry apposito da kayak con cerniera per le necessità fisiologiche, in maniera tale da stare ancora più Tranquillo nelle uscite invernali!

Il resto del vestiario dovrà rispondere alla necessità di essere caldo, possibilmente impermeabile negli strati superiori e poco stringente, dobbiamo muoverci, l’abbigliamento utilizzato a spinning in inverno può andar bene, magari, in futuro a questo abbinerò una giacca d’acqua specifica, che insieme al pantalone andranno a formare una dry suite completa per poter pescare anche in occasioni “meno asciutte”.

Attrezzi da pesca

Gli attrezzi da pesca che decido di portare, in genere, sono tarati sulla tecnica che andrò a fare principalmente in questo caso specifico l’eging offshore, ma contempleranno anche attrezzi per rispondere ad eventuali necessità che si presentano in mare, ad esempio:

  • una canna da spinning la porto sempre, anche perché può facilmente essere “convertita” in canna da traina leggera o canna da pesca ad eging e da light vertical, con le dovute accortezze e cautele;
  • Una canna da vertical, leggera o media, dipende dalla stagione, le ore ad aspettare le abboccate a scarroccio possono essere investite con qualche calata o se vediamo una bella marcatura sull’eco sfruttiamo l’occasione!

Le esche artificiali naturalmente seguiranno questa modalità di organizzazione, più esche per eging e minuteria dedicata, ad esempio i necessari ed indispensabili piombi da aggiungere per contrastare la corrente sul fondo, faranno seguito le altre esche per gli attrezzi da spinning e da vertical, senza esagerare!

Non dimentichiamo il guadino! Senza è davvero difficile condurre una battuta di pesca in kayak, ho imparato questo a mie spese! Io vi consiglio il Guadino di questo provato per voi>>>Guadino per lo spinning rete gommata estensibile e pieghevole.

Lo spot e la sua profondità

Lo spot che sto frequentando consente di esplorare più zone, spostandosi davvero poche centinaia di metri a largo, perfetto anche per le condizioni che affrontato in questa battuta!

Non solo, posso provare da pochi metri, 5-6 fino ad oltre 20 metri, cosa che non faccio perché vanno bene già questo range di batimetriche, ho a disposizione zone con posidonia, pietre e ciottoli ed ostacoli più grossi, che ho incontrato e nei quali erano appostati i polpi!

La colorazione delle EGI

Tornando a bomba sul nostro argomento faccio un paio di appunti sulle colorazioni delle egi, vi dico subito che i colori che hanno dato più risultati in assoluto sono stati il fucsia ed il viola, l’arancio, ed un colore naturale sul marrone, le egi erano tutte della yamashita della misura 3.5 ed una sola, quella naturale della misura 3.0.

Ho cambiato diverse volte le colorazioni, ma le “appoggiate” e le mangiate le ho avute principalmente su queste colorazioni.

Velocità di scarroccio e posizione del kayak

Rispetto alla prima battuta ad eging in kayak – che trovate qui>>> SEPPIE A SCARROCIO – ho avuto uno scarroccio molto variabile, sia in velocità che in direzione, questo mi costringeva a riposizionarmi non appena la corrente cambiava, è successo abbastanza spesso, poi in serata si è stabilizzato, ma vedremo perché!

Ad ogni modo la velocità dello scarroccio andava da uno 0.3 nodi ad un max 0.6 nodi, secondo me la velocità ideale è 0.6 nodi, perfetta!

Il kayak naturalmente va posizionato con la fiancata che utilizzeremo per calare e recuperare in maniera tale che venga “spinta”, così il kayak farò il lavoro per noi, le egi “cammineranno” e saltelleranno sul fondo da sole! Che bellezza! A noi non resta che guardare il cimino della canna per capire quando è il momento di ferrare!

Attenzione e controllo

Mi raccomando non fate come me che mi distraggo, anche se in questa battuta sono stato molto più attento della prima, ogni minimo segnale va controllato, la seppia potrebbe essere appoggiata e non ci rendiamo conto, oppure un polpo, maledizione… si attacca sul fondo (nel mio caso al kayak) ed addio!

Una volta capito quando è il momento opportuno di recuperare, ferrando, avremo fatto già tanto per portare a termine la nostra battuta di pesca ad eging offshore!

Come vedrete dal video in questa battuta utilizzo anche la canna da spinning per far scarrocciare una seconda egi, questo mi permetterà di utilizzare due colorazioni alla volta, nonché sondare più fondale, rimanendo sempre in pesca anche in caso di cattura con una delle canne, ma voglio migliorarmi e prendere attrezzi specifici, anche perché la canna da spinning deve restare pronta… per lo spinning!

Fortuna e sfortuna… non esistono!

In questa battuta di eging offshore ho perso ben due polpi, belli, davvero belli! Sfortuna? NO! si tratta semplicemente di inesperienza su come comportarsi e trattare questa preda dal kayak, il primo come già detto andrà ad attaccarsi al kayak e vedrete che si porterà via anche la mia egi, il secondo invece mi scivolerà mentre tento di rinchiuderlo in un retino dove ci sono già le seppie.

il secondo polpo dal kayak perso perché scivolato in acqua

Sono convinto con con la giusta esperienza, ovvero vederlo fare o averlo fatto insieme a chi sa farlo, non ne avrei persi due, va bene, ci rifaremo… macché!!! Ne perderò altri!

Osservate sempre il mare ed ascoltate…

pescare ad eging dal kayak ha dei vantaggi clamorosi, che da riva non ci possiamo nemmeno immaginare, già potersi spostare in più punti velocemente o ritornare nello stesso punto grazie all’eco scandaglio è una cosa eccezionale, che ci farà fare i numeri se troviamo la giornata giusta, o eviterà il cappotto nella peggiore delle giornate.

Perché vi dico di osservare, molte volte il mare ci da dei segnali, sia per quanto riguarda la pesca, sia per quanto riguarda la sicurezza, che ricordo fino alla nausea, viene prima di ogni cosa.

Mentre faceva sera notavo un movimento del mare, con assenza di vento, in costante aumento, niente di preoccupante, il kayak, saliva e scendeva, ma più passavano i minuti più salivo in alto… erano onde lunghe che si formavano altrove ed arrivavano sulla mia zona di pesca e di approdo, non ero lontano.

Sentire, se ci fate caso dal video, si sentono le onde frangere a riva, e mana mano che ci si avvicina alla fine del video il rumore è sempre più forte, uno sguardo e possiamo notare la schiuma delle onde che frangono a riva, bene, si deve rientrare!

Anche se il kayak è sicuro e stabile, mantenendo perfettamente l’assetto in mare, l’uscita con onde alte potrebbe essere difficile, quindi meglio avviarsi per tempo in questi casi ed uscire in maniera sicura e con pochi rischi, cosa che ho fatto e che se avessi tardato a fare preso dalla pesca sarebbe andata forse in maniera diversa dall’uscita difficile si, ma alla mia portata!

In conclusione

Come avrete notato pongo sempre molta attenzione alla questione sicurezza, il mare va vissuto con attenzione e rispetto, non bisogna superare i propri limiti e pensare di farla franca, meglio rinviare un’uscita se non siamo sicuri! Nel video potrete vedere almeno un paio di rilasci per seppie sotto misura, mi raccomando fatelo anche voi con esemplari piccoli!

Concludendo, mi sono reso conto di quanto possa essere produttiva in termini di catture, rilassamento e divertimento, la pesca dei cefalopodi a scarroccio dal kayak, prossimamente implementerò il tutto con altre attrezzature ed esche, per insidiare anche i calamari oltre che seppie e polpi!

Non perdetevi nessuno degli articoli, prossimamente porterò nuovi aggiornamenti qui sul blog, come sempre muniti di video, ci saranno ospiti nelle live ed a scrivere articoli sui cefalopodi, iscrivetevi alla newsletter, non ve ne pentirete!

Attrezzatura utilizzata

canna da eging – seppia 250 by Renzo Valdieri

canna da spinning – G-LOOMIS NRX 843

canna da vertical – shimano grappler type LJ

TUTORIAL NODO PR-KNOT PER TECNICHE VERTICALI

EGI che hanno catturato

YAMASHITA – sound live – SEPPIE E POLPO

YAMASHITA – Maria EGI SUTTE R 2.5 NC col. NKN – POLPO

Kayak fishing - EGING OFFSHORE - SEPPIE POLPI a scarroccio - hobie passport 12 - uscita non onda
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