Canna fissa e pane e formaggio
Una tecnica che praticavo da ragazzo, ma della quale ho solo il ricordo e qualche pescata ormai lontana nel tempo. Volevo avere qualcosa da mostrarvi di quando praticavo quasi esclusivamente la pesca a canna fissa e l’esca era solo il pane e formaggio autoprodotto, quindi, ecco questo articolo ed il video!
Indice
- La genesi del video, un po’ amarcord un po’ tecnica
- La canna fissa, una vera palestra
- Ma cosa si impara praticando questa tecnica?
- Preparazione dell’attrezzo, montatura, pastura, esca.
- L’attrezzo Canna fissa e pane e formaggio
- Alcune canne fisse adatte per questa tecnica
- La montatura Canna fissa e pane e formaggio
- Gli attrezzi per il terminale
- La pastura Canna fissa e pane e formaggio
- Le pasture utilizzate
- L’esca il pane e formaggio
- Lo spot per la canna fissa
- Le prede con canna fissa e pane e formaggio
- Similitudini con l’ultra light spinning
- In conclusione
Mia nonna non riusciva a spiegarsi che fine facessero le forme di formaggio conservate a stagionare… ne mancavano almeno tre!
L’indagine non riusciva ad essere portata a termine, le forme erano conservate in una credenza ben distante da qualsiasi quadrupede, quindi, il sottrattore doveva essere un bipede!
Ma chi poteva, senza farsi notare, sottrarre il prezioso prodotto artigianale e biologico (a fatti non a parole) debitamente conservato?
Mi piace pensare che mia nonna sapesse benissimo che il sottrattore non poteva che essere uno dei nipoti, penso lo abbia sempre saputo, ma come tutte le nonne abbia finto di non sapere per evitargli guai più grossi.
Mancava anche della farina, ma quella era nei sacchi da 50 KG e nessuno ci faceva caso!
La genesi del video, un po’ amarcord un po’ tecnica
Come nasce l’idea di fare un video sulla canna fissa ed il pane e formaggio? Un po’ per quanto scritto sopra, volevo conservare questo ricordo come mi piace fare da qualche anno, in un video, un po’ perché credo che imparare a pescare con questa tecnica sia una formidabile base per tante altre tecniche.
Utilizzare un attrezzo come la canna fissa e pescare a pane e formaggio potrebbe sembrare banale, ma non lo è affatto.
Possiedo 3 canne fisse, quella del video e due più moderne, una in vetroresina e carbonio (pochissimo carbonio) da 8 metri pesantissima ed una da 9 metri tutta in carbonio (la prossima volta la sfodero lei!)
La canna fissa, una vera palestra
Perché le canne fisse sono così lunghe? Primo perché serve una buona leva molto sensibile ed armonica nella piega per pescare con un impianto pescante leggerissimo e poco resistente, secondo perché la “distanza di lancio” è al massimo il doppio della lunghezza dell’attrezzo stesso.
Ed ecco la prima difficoltà, semplicemente possiamo pescare si, ma vicinissimo, niente lanci, niente distanze, si pesca vicino o vicinissimo!
La canna fissa, lo dice il nome stesso, non ha un mulinello (alcune versioni chiamate barbara sono adattate artigianalmente con un mini mulinello, ma questa è un’altra storia, qui trovate una bella descrizione), quindi la gestione delle prede a volte anche di buona stazza, avviene tutta con un unico attrezzo, la canna, ed un unica “frizione” il polso del pescatore e l’elasticità dello spezzone di montatura e terminale.
Ma cosa si impara praticando questa tecnica?
Niente mulinello, niente frizione, questa è la difficoltà maggiore, che unita all’impossibilità di lanciare, decretano la tecnica di pesca con la canna fissa tutt’altro che facile, anzi, se vogliamo essere precisi, pescare bene con la canna fissa richiede una grande tecnica ed una ottima dose di bravura nel fare bene alcune cose ad esempio:
- scegliere lo spot adatto;
- misurare correttamente il fondo;
- creare una montatura sensibile e ben tarata;
- pasturare come si deve;
- gestire eventuali grosse prede.
Qualcuno leggendo potrà obbiettare, “vale anche per le altre tecniche”, non ci sono dubbi, ma partendo da questa si acquisiscono delle basi essenziali ecco perché secondo me è una delle migliori palestre di partenza.
Non sto dicendo che per imparare a pescare si deve partire dalla canna fissa, ma sono sicuro che chi lo ha fatto, si farà molte meno domande su questioni che a volte sembrano ovvie praticando altre tecniche e partendo da quelle (lo spinning per fare un esempio).
Questa tecnica migliora il polso e la capacità di gestione delle prede (evitando di perderle anche se non abbiamo una buona frizione quando peschiamo in altre tecniche), migliora la selezione dello spot e delle condizioni meteo/marine migliori, migliora la capacità di attenzione (guardare un galleggiante per ore e ferrare lo richiede), migliora infine il bagaglio tecnico, ne sono sicuro!
Preparazione dell’attrezzo, montatura, pastura, esca.
Bene, spiegati i motivi per i quali ritengo utile conoscere questa tecnica, se ne avete ancora voglia, vediamo come prepararci per farci una bella pescata (o più di una) con la nostra vecchia, o nuova, canna fissa.
L’attrezzo Canna fissa e pane e formaggio
Partiamo dall’attrezzo, non serve una combo, quindi basterà trovare o acquistare una sola cosa, la canna.
Per scegliere l’attrezzo dovrete considerare lo spot dove intendete utilizzarla, considerate che il suo utilizzo principale è dai moli o scogliere artificiali, necessariamente dovrete sapere che profondità ci sono.
Andremo infatti a scegliere un attrezzo della lunghezza adeguata alla profondità dello spot, proprio perché avremo tanto filo quanto sarà la lunghezza dell’attrezzo, quindi se il fondale è più alto della lunghezza della canna, questa non andrà bene.
Nella stragrande maggioranza dei casi un attrezzo da 6 metri abbastanza flessibile (con azione non troppo di punta, diciamo più regular) andrà più che bene, per il momento non voglio scendere troppo nel particolare, perché anche per le canne fisse ci sono attrezzi dedicati a specifici utilizzi!
Il mio attrezzo, quello del video, è la mia prima canna fissa, proprio la prima! Modificata, infatti ho aggiunto un cimino in carbonio pieno sdoppiando la punta originale, la modifica è stata fatta proprio per aumentare la sensibilità ed avere più elasticità, inoltre, è fortemente indicata per la pesca al cefalo!
Alcune canne fisse adatte per questa tecnica
La montatura Canna fissa e pane e formaggio
La montatura andrà fatta con uno spezzone di nylon per caricare i mulinelli di diametro adeguato, nel video ho utilizzato uno 0.16, questo spezzone sarà leggermente più corto della canna, perchè il resto servirà per il terminale.
Utilizzeremo un galleggiante leggero e affusolato, nel video preparo una montatura un po’ “universale” con un galleggiante da 1.5 grammi, da modificare eventualmente nella disposizione dei piombini e lunghezza terminale in dipendenza di prede e spot.
Per non farla troppo complicata costruite una montatura così composta:
- Spezzone di nylon lungo quanto la canna meno un metro;
- galleggiante affusolato e sensibile da 1.5 o 2 grammi;
- microgirella;
- terminale da 1 metro o 1.5 metri dello 0.10 o 0.11;
Tarate il galleggiante con i piombini spaccati morbidi, così potrete variare la disposizione in fase di pescata ed in base alle eventuali correnti che troverete.
Gli attrezzi per il terminale
Leggi anche: Due nodi per la pesca a spinning (c’è anche il nodo per la microgirella e l’amo)
La pastura Canna fissa e pane e formaggio
Questa è una delle preparazioni essenziali in questa tecnica, senza pastura sarà difficile riuscire a prendere qualche pesce!
Infatti come detto prima non potremo lanciare, ma saremo in grado di far avvicinare le nostre prede proprio grazie alla pastura!
Per prepararla potrete utilizzare sfarinati già confezionati, ad esempio cefalo bianca, a base di formaggio, mischiandola con della pastura contenente sarda o gamberetti in quantità minore.
Per farla funzionare dovrete creare un impasto che si sfarini creando una nuvola nella zona dove andremo a lanciare il galleggiante, questo creerà le condizioni ideali per far avvicinare i pesci.
Mischiate quindi 3 parti di cefalo bianca (o simili) con una di sfarinato contenente sarda o gamberi, aggiungendo poca acqua alla volta, amalgamate e fate in modo che arrivi al punto di poter creare delle “palle” di pastura, ma che debbano disgregarsi senza colare a picco in acqua, ma sfarinandosi pian piano mentre il composto scende.
Le pasture utilizzate
L’esca il pane e formaggio
Semplicissima da preparare, basta fare attenzione a quanta farina (io utilizzo la farina ottimo collante, potreste utilizzare il pane macinato fine, ma sarà difficile creare i fiocchetti da innescare) e formaggio si utilizza.
Nel video utilizzo al posto del formaggio una parte di pastura cefalo bianca e due di farina, l’impasto al contrario di quello della pastura dovrà essere ben amalgamato, non appiccicoso, ma facilmente lavorabile.
Per ottenerlo si aggiunge poca acqua alla volta fino ad ottenere una bella palla uniforme di pane e formaggio che sia abbastanza elastica e lavorabile, così rimarrà ben attaccata al nostro amo e ci permetterà una corretta azione di pesca.
Lo spot per la canna fissa
Sempre nel video vedrete che lo spot prescelto è un ambiente portuale, credo sia quello ideale, dove permesso, per praticare questa tecnica, bello farlo anche da scogliere naturali o artificiali in mare aperto, ma in porto credo sia il posto ideale.
Il fatto di pescare leggerissimi, con galleggianti affusolati non permetterà infatti di affrontare con facilità le correnti del mare aperto, ma nessuno ci vieta, se abbiamo uno spot un pò più riparato di farlo.
In ogni caso, la profondità dello spot non potrà mai superare la lunghezza della nostra canna, altrimenti sarà difficile riuscire correttamente nell’azione di pesca.
Le prede con canna fissa e pane e formaggio
Cosa possiamo catturare? Azzarderei ogni pesce che si avvicina grazie alla nostra pastura, si, sembrerà strano ma è così! Il pane e formaggio è un’esca micidiale, la mangiano tutti, senza distinzioni.
Ma c’è un pesce in particolare che la gradirà, il cefalo, chi pratica la pesca al cefalo con canna fissa ed ha affinato la tecnica, vi potrà raccontare di come questo furbetto riesca quasi ad assaggiare e succhiare il pane e formaggio, a volte senza far scendere il galleggiante.
Il cefalo pescato così è una sfida di tecnica e bravura, sia nella preparazione del tutto, che dovrà per forza di cose sembrare naturale, sia nell’azione di pesca, con continua pasturazione e lanci precisi dove si crea la nostra nuvola.
Per non parlare del combattimento, senza frizione con grossi pesci, il combattimento diventa quasi un “balletto in punta di piedi” con movimenti armonici e morbidi del braccio che diventa un tutt’uno con la canna, lo deve diventare!
Non solo cefali, occhiate, salpe, saraghi, anche di buone dimensioni più tutta la minutaglia disturbatrice, saranno li a banchettare nella nostra pastura, noi dovremo solo essere capaci di indurli ad assaggiare il nostro tranello e…ferrare!
Similitudini con l’ultra light spinning
Quando ho iniziato a praticare lo spinning credevo di essermi allontanato parecchio da tutte le tecniche praticavo prima (che fra l’altro non ho mai smesso di praticare), in realtà facevo parecchie cose che mi venivano naturali perchè già le facevo.
La pesca con la canna fissa, anche se non necessità di un mulinello, a mio giudizio insieme alla bolognese, ha molte similitudini con la più leggera delle tecniche con esche artificiali l’ULS.
Se ci pensate bene pescando in ULS la distanza di lancio (non sempre ma nella stragrande maggioranza dei casi) non è eccezionale e quindi peschiamo molto vicino, la treccia i terminali e le esche devono essere sottili, le une, piccolissime le altre.
Da quando ho “capito” che alleggerendo sarei riuscito a pescare sempre, lo spiego qui perchè e cosa intendo e che mi sembra quasi di pescare a bolognese lo dico, dico spesso questa frase parlando si spinning leggero ed ultra leggero, scrivo anche che la tecnica si può considerare “come pescare a bolognese”.
Infatti, pastura a parte, stiamo facendo molte delle cose che si fanno pescando a canna fissa o bolognese, la scelta di trecciati sottili e terminali, esche e minuterie leggerissime e fragili, attrezzi fini e leggeri (ma non lunghi), fanno entrare in gioco il polso, la capacità di scelta dello spot, la creazione di sistemi pescanti leggeri e naturali, le esche, ed infine le migliori condizioni per praticare correttamente una pesca leggera e sensibile.
Ecco perché, sono convinto, che saper pescare con la canna fissa e la bolognese, sarà di grande aiuto ad esempio a chi magari da queste tecniche decida di provare a pescare a light o ultra light spinning.
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In conclusione
Desideravo da tempo fare un video ed un articolo dedicato alle tecniche che praticavo e che ora non pratico o pratico poco, prima o poi toccherà anche al surfcasting, vecchio amore e del quale ho tutta l’attrezzatura (anche quella adattata a tecnica più leggera il beachledgering), alla pesca col vivo, ed anche se me l’hanno fatta odiare… alla pesca con la bombarda, ma come si deve, non come vettore di esche artificiali che alcuni chiamano indegnamente spinning!
Ok finisce qui, per il momento! Vi lascio i link a tutto il pianeta social di clipangler, guardate il video, iscrivetevi al canale, scrivete anche un commento se vi va a questo articolo, alla prossima!
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