Con questa battuta di eging in extremis chiudo la stagione alla ricerca delle seppie, almeno quelle di taglia nel 2020, gli accostamenti degli esemplari più grandi sono rimandati alla prossima stagione, magari, ci divertiremo con ULE!
Lo stop di oltre due mesi non ha permesso di concludere nel migliore dei modi la stagione dedicata all’eging, ma sono comunque riuscito a ritagliare una battuta ad eging con qualche risultato.
Nei prossimi mesi cercherò di perfezionare la tecnica di pesca ai piccoli cefalopodi con l’utilizzo di attrezzi dedicati, così come ho fatto per lo spinning e come ho già inziato a fare ad eging.
Attualmente sto affrontando le tecniche leggere con attrezzi non dedicati l’intenzione è quella di attrezzarmi per fare una pesca specifica e mirata alle piccole seppie, polpi e perchè no… calamari!
Ma ora andiamo a vedere come ho affrontato questa battuta di pesca ad eging dalla spiaggia, analizzando le particolari condizioni meteo, lo spot l’attrezzatura e le esche utilizzate.
Le condizioni meteo eging ultima a seppie 2020
Per chiudere la stagione ad eging non c’era molto tempo, nonostante ci siano state giornate eccezionali sono andato a beccare uno dei pochi giorni (il tempo è sempre poco…), con condizioni non molto adatte, ma ormai eravamo pronti, proviamoci lo stesso!
Le condizioni meteo marine, come visto più volte, sono le migliori con mare piatto e poca corrente, quando è quasi assente ho notato migliori risultati.
In questa battuta invece ci siamo ritrovati con l’avanzare, imprevisto, di una bassa pressione con vento teso e correnti marine abbastanza sostenute, non proprio l’ideale.
Ad ogni modo l’acqua era ancora abbastanza chiara e si riusciva a stare in pesca, con l’ausilio di alcuni accorgimenti, che abbiamo visto anche in questo articolo Eging – una seppia difficile! mare agitato di scirocco, sono riuscito ad avere gli strike, non solo delle seppie.
Lo spot di questa battuta ad eging
Lo spot prescelto è uno spot con profondità a tiro di lancio media, dai 4 ai 5 metri di fondo, il fondale è come si vede dalla spiaggia, ciottoli grossi e pietre miste a sabbia, quindi ricco di ostacoli e possibili incagli.
Come per ogni battuta di pesca, anche nell’eging, ci siamo affidati ai risultati ottenuti durante l’arco della stagione, che in quel particolare spot erano abbastanza buoni.
Gli accorgimenti adottati eging ultima a seppie 2020
La corrente marina abbastanza sostenuta, il vento teso, non permettevano di far sostare le egi sul fondo in maniera stabile, non riuscivo a tenerle sotto controllo, si spostavano lateralmente e mandavano il trecciato spesso in bando.
Per risolvere questa situazione, fino a quando le condizioni non peggiorano troppo, si possono utilizzare degli accorgimenti specifici, primo fra tutti l’utilizzo di egi abbastanza grosse da 3.5, se nemmeno questo basta, bisognerà piombarle.
La soluzione adottata nel video è la prima, quella con piombo specifico che va ad incastrarsi sulla testa dell’egi, in questo caso le yamashita.
Con questo accorgimento si ottengono due risultati ed una penalizzazione, i risultati sono di riuscire a lanciare più distante anche con vento ed avere un buona stabilità della egi rispetto alla corrente marina, la penalizzazione è la perdita di sensibilità nel manovrare l’esca.
Le prede e la mancanza della sensibilità necessaria
Come descritto in precedenza l’utilizzo del piombo permetterà di pescare meglio sotto alcuni punti di vista, ma penalizzerà la sensibilità data anche da attrezzatura specifica.
Questa mancanza di sensibilità si traduce in una pesca leggermente più “spartana” dove ci si affida più che a questo parametro al vero e proprio “appoggio” delle seppie sull’esca, le tocche e la trazione leggera difficilmente riuscivo a sentirle.
Nonostante tutto gli appoggi decisi sono arrivato insieme a due esemplari di seppia, non molto grandi ma catturati con soddisfazione per gli accorgimenti adottati.
Oltre alle seppie ho catturato e rilasciato un piccolissimo esemplare di polpo, che onestamente non avevo sentito, ma che ho percepito appena o tentato di animare la egi.
Se fosse stato un polpo di grosse dimensioni difficilmente avrei avuto la possibilità di portarlo a riva, in quanto avrebbe avuto tutto il tempo di attaccarsi alle asperità del fondo.
In conclusione, battuta ad eging ultima 2020
Purtroppo questa, per me, non è stata una buona stagione di eging, poche catture, non di taglia, quindi pochi video e report!
Ma non per questo bisogna desistere, anzi rilancio, infatti come detto all’inizio è mia intenzione migliorare l’attrezzatura per dedicarla ad una pesca leggera all’eging, cosa che mi piace molto, ne parlo in questi articoli: ULTRA LIGHT EGING ULE – EGING ultra light
Questa tecnica che ho accorciato in ULE, non è sicuramente un novità, ma per quanto mi riguarda è una branca dell’eging da approfondire, che regala catture piccole, ma in quantità, la associo molto al light spinning ed all’ultra light spinning.
Ci vedremo qindi ancora con l’eging, ma nella stagione dei piccoli cefalopodi, cercherò di capire quali attrezzi siano più adeguati, con l’aiuto di alcuni di voi che mi stanno consigliando, sul canale youtube e sui social come fare e quali attrezzi, alla prossima!
Attrezzatura utilizzata
- CANNA: DAIWA EMERALDAS 86M AGS
- MULINELLO: SHIMANO TWIN POWER C3000
- TRECCIATO: power pro 0.10
- TERMINALE: TRABUCCO XPS FLUORO CARBON 0.28
EGI utilizzate
- Yamashita – OH LIVE Search 490 Glow #3.5 – 21.5 grammi – colore 019
- Yamashita – EGI SUTTE Q LIVE #3.5 – detta tiger man
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buonissime le seppie!!