NODO PR con bobbin knotter
Un nodo ultra potente e resistente mantiene 100% carico di rottura ed entra facilmente e senza problemi negli anelli della canna vi cambierà la vita (almeno a pesca!) – tutorial
Prima di intraprendere le tecniche verticali dal kayak, il mio Hobie Passaport 12, non sentivo nessuna necessità di imparare nuovi nodi, praticamente a spinning ne utilizzavo 3 o meglio mi limitavo a due, il tony pena ed il “mio” Nodo universale per moschettoni, girelle e sganci rapidi, se non avete letto l’articolo eccovi il link – Due nodi per la pesca a spinning.
Da quando ho iniziato a calare esche in verticale con attrezzatura specifica, l’esigenza di avere un terminale molto più lungo si è fatta sentire, canne corte, mulinelli rotanti, possibilità di abrasione con terminale corto e soprattutto, non passava negli anelli della canna da vertical, praticamente questa scelta in questa tecnica è quasi obbligata!
Cosa fare? Semplice! Bisognava finalmente imparare uno dei nodi utilizzabili con questa tecnica, un nodo ultraresistente, sottile, che passasse facilmente nei piccoli anelli della canna da vertical… facile da fa… aspe, non è facilissimo il PR Knot quindi serve un tutorial!
Un attrezzo essenziale il bobbin knotter
Per eseguire al meglio questo nodo serve un attrezzo fondamentale, il bobbin knotter appunto! Sia chiaro, il nodo si potrebbe fare anche senza questo attrezzo, ma vi assicuro che la procedura ed il tempo impiegato farebbero passare la voglia anche a me.
Quindi, per prima cosa dobbiamo dotarci dell’attrezzo in questione, la mia scelta è ricaduta su quello della stonfo, il Roto knotter (o bobbin knotter), davvero ben fatto e funzionale, ora vi spiego perchè è ben fatto ed è funzionale.
Caratteristiche del bobbin knotter
Il bobbin knotter deve avere almeno tre caratteristiche essenziali che vado di seguito ad elencarvi:
- Frizione regolabile
- O-ring bloccafilo sulla bobina
- Boccola passafilo antiabrasione
Il Knotter della stonfo possiede questi tre requisiti, la frizione si regola benissimo permettendo un rilascio graduale del trecciato durante l’esecuzione del nodo (nodo non nodo!), gli o-ring sono ben fatti e bloccano benissimo il trecciato, la boccola rilascia il trecciato senza creare problemi, nel complesso quindi un attrezzo funzionale che permette di eseguire al meglio il nostro PR KNOT!
Caratteristiche del Nodo PR KNOT
Il PR Knot è un nodo che mantiene quasi inalterato il carico di rottura dei due fili collegati, il trecciato da una parte ed il fluorocarbon dall’altra, come fa a mantenere il carico di rottura quasi al 100%? Semplice, lo chiamiamo nodo, ma in realtà non ci sono veri e propri nodi!
Effettivamente il PR Knot è tenuto insieme dalla forza delle spire che facciamo sul fluorocarbon con il trecciato, queste sono molte e praticamente vanno ad aggrapparsi sul fluorocarbon, distribuendo lo sforzo della trazione su una sezione molto più estesa rispetto a qualsiasi altro nodo “normale”, ecco il segreto, un nodo non nodo, concetto basilare per capire di cosa parliamo.
Altra caratteristica è la scorrevolezza, non essendoci effettivamente nodi sul fluorocarbon, ma solo delle chiusure sul trecciato, il tutto rimane molto sottile, snello e scorrevole, permettendo un passaggio agevole negli anelli delle nostre canne.
Esecuzione del nodo PR KNOT
Fino a questo momento ci siamo limitati a descrivere un pò gli attrezzi necessari e le caratteristiche rendono unico ed utilissimo questo nodo nelle tecniche più pesanti, sia da riva (shore jigging) che da barca o kayak (vertical e traina), ora è arrivato il momento di metterci all’opera e “fare” il nodo, all’inizio vi sembrerà difficile, ma seguendo le prossime istruzioni insieme al video non avrete più nessuna difficoltà! Pronti? VIA!
Preparazione del PR KNOT
Per agevolarvi nell’esecuzione inserirò screen di spezzoni specifici del video tutorial, che troverete poi per intero alla fine di questo articolo, ben descritti, in maniera tale da poter prendere spunto dallo screen e se non capite bene i passaggi leggerli con calma e riguardarli quante volte volete nel video.
La preparazione del nodo consiste nel caricare il trecciato proveniente dal nostro mulinello nella bobina del roto knotter stonfo, si passa il trecciato attraverso la boccola del roto knotter e si vanno ad avvolgere 15/20 spire di treccia sulla bobina del roto knotter, operazione semplice e veloce, andiamo a vederla
Allineamento trecciato e fluorocarbon terminale
Fatto il primo passaggio, caricare delle spire di trecciato nel roto knotter, bisognerà allineare il nostro spezzone di fluorocarbon e tenerlo ben stretto fra indice e pollice della mano sinistra, o destra se siamo mancini, per poi iniziare a far roteare il roto knotter verso il basso creando le prime spire, andiamo a vedere anche questa operazione.
Avvolgimento spire strette sul fluorocarbon
Terminata la prima parte bisognerà adesso fare la cosa più importante, qui bisogna stare attenti, ribaltando la posizione del roto knotter si procederà adesso a fare delle spire strettissime di trecciato in senso contrario a quelle fatte fino ad ora, che vediamo nel immagine sopra, roteando abbastanza velocemente (roto) il knotter, la boccolo del roto knotter poggiando sul filo in tensione grazie all’azione della frizione, che andrà regolata prima di partire con questa operazione in maniera tale da rilasciare trecciato senza andare troppo veloce, rilascerà trecciato facendolo avvolgere con spire strettissime che andranno a fare il loro lavoro creando il nodo, vediamo.
Chiusura del nodo PR KNOT
Bene se tutto è andato liscio, fate in modo che vada liscio facendo molte prove, ora non vi resta che chiudere il nodo, semplicissimo, basterà fare 3 mezzi colli con il trecciato a chiudere e poi 6 spire a rientrare sempre con il trecciato, che una volta serrati andranno a creare il piccolo “puntale” che entrerà negli anelli facilmente quasi senza far rumore, un sibilo!
Goccio di colla e conclusione!
Il Nostro nodo non nodo è terminato, abbiamo fatto un bel lavoro ed abbiamo una connessione decisamente resistente ed anche bella da vedere e soprattutto funzionale!
Non rimane che un tocco finale, sul puntalino uscito fuori dalla chiusura con il trecciato, facciamo colare con un ago o con uno stuzzicadenti un goccio di colla cianoacrilica, il classico super attack è perfetto ed avremo finito in bellezza!
Il nostro nodo non nodo è pronto per affrontare diverse situazioni e diverse tecniche, servirà a shore jigging dalla scogliera, a vertical da barca o kayak ed anche a traina sarà perfetto, sarà utile in tutte quelle tecniche dove è richiesta massima affidabilità, resistenza ed un terminale lungo con nodo che deve passare negli anelli della canna.
La vera forza di questo nodo secondo me è la resistenza nel tempo, spesso, se non ha subito forti sollecitazioni, grossi pesci, incagli, abrasioni del terminale, lo lascio anche per 3 o 4 uscite e quindi dura anche un paio di mesi sul mulinello, ed è sempre affidabilissimo! Ho le prove!
Bene mi raccomando, se non vi è chiaro qualcosa scrivetelo nei commenti, guardate il video, e condividete l’articolo mi farebbe davvero piacere rispondervi o sapere che vi è piaciuto, un like infine non guasterebbe! Alla prossima!
Attrezzatura necessaria
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