volume 2 – pescata con live strike e tante catture
Il feeder in mare ormai per me è una conferma. Da qualche anno ormai pratico questa tecnica con successo e come ho già detto in altri articoli, le soddisfazioni non mancano. In questo report vi descrivo nel dettaglio la battuta che ha visto come protagonisti per la seconda volta i pagri, dei pesci davvero belli da pescare, combattivi, buoni in cucina.
Impostare la battuta
Ho già preparato un tutorial su come preparo la borsa con gli attrezzi per le battute a feeder sia sul canale che su questo blog, in questo report andrò a descriversi i vari passaggi che faccio durante la battuta utilizzando quelle attrezzature. Riuscire a mettere in pratica delle accortezze potrebbe cambiare radicalmente la battuta di pesca, già la preparazione dei terminali e la disposizione delle attrezzature ci darà ampi margini di successo, così come la pastura e la pasturazione, il lancio, e la disposizione delle attrezzature sul luogo di pesca.
Vediamo la disposizione
Nella pesca a feeder in mare da spiaggia, preferisco disporre la postazione di pesca in maniera tale da avere le canne a portata di mano (una sulla destra ed una sulla sinistra molto vicine fra loro) restando comodamente seduto su una piccola sedia pieghevole, questo oltre a rendere il tutto più rilassante ci permetterà di avere delle ferrate pronte. Nella pesca a feeder la ferrata è importante come vedremo dal video della pescata. Oltre alla disposizione delle canne, che faccio tramite due pichetti singoli infilati nella sabbia con avvitato un reggi canna a V della stonfo con passafilo, bisognerà predisporre un contenitore per le esche abbastanza capiente, in maniera tale da poter caricare spesso i pasturatori con facilità, le varie minuterie di facile accesso nella tasca principale della nostra borsa, i terminali già pronti e ben disposti. Sarà spesso necessario cambiare il terminale perché il filo si rovina oppure l’amo si spunta, mettere tutto a portata di mano e ben visibile ci darà molti vantaggi e ci farà risparmiare tempo nei momenti clou.
Bisogna avere pazienza
Molte volte nonostante si sia scelto con cura lo spot, preparato per bene tutto, impostato correttamente la pescata e la disposizione delle attrezzature, le catture o peggio le abboccate, non arrivano. Il feeder in mare va visto come una variante del più classico in acque interne, dove gli specchi d’acqua sono sempre ristretti rispetto a quello marino. Questa considerazione mi permette ogni volta di iniziare a pasturare immediatamente, sarà necessario molto tempo a volte prima che i pesci entrino in pastura e si avvicinino alle nostre esche. Potrebbe purtroppo accadere che la corrente trasporti troppo lontano la nostra scia di pastura, in questi casi la pazienza potrebbe non bastare, ma la costanza deve essere sempre tanta. Pasturando e magari caricando frequentemente i nostri pasturatori, riusciremo a far avvicinare le prede. Ci vuole pazienza e tempo.
Piccoli accorgimenti
Lo avrete sentito dire tante volte, ve lo ripeto, riuscire a lanciare con precisione nello stesso punto, o almeno in una area precisa, è importantissimo. Questo è il primo accorgimento. Fatto questo, distendiamo per bene il nostro terminale, avremo già disperso una scia di pastura e bigattini ed il nostro innesco probabilmente sarà li in mezzo. Dopo qualche minuto di attesa, iniziamo a fare dei piccoli richiami dell’esca, come si vede nel video, ossia prendiamo la canna in mano e diamo un specie di ferrata, l’esca ritornerà su una zona dove c’è la pastura dispersa dal nostro pasturatore, che con il movimento che abbiamo fatto, creerà anche una nuvoletta di sabbia. In genere dopo questa “manovra” si ottengono abboccate molto poderose, a volte proprio mentre facciamo il movimento quindi a canna in mano, una goduria!
Com’è andata questa battuta
Sono alla seconda battuta a feeder della stagione, mentre sto scrivendo questo articolo ho già fatto la terza, che è andata più o meno come questa. Non posso che essere pianamente soddisfatto, il feeder in mare funziona! Le catture sono state tante, anche se solo di pagri e qualche sarago molto piccolo, tutti rilasciati insieme ai pagri più piccolini. Mettendo in pratica i diversi accorgimenti che vi ho descritto prima e che si vedono chiaramente nelle foto ma soprattutto nel video sul mio canale, sono riuscito a fare un bellissimo carniere.
In conclusione
Questa che ho descritto è la pescata a feeder di inizio stagione più proficua a livello di catture fatta, ma non la seconda in senso assoluto. Altre battute di pesca a feeder prima di questa non erano andate molto bene, le catture erano state abbastanza risicate, specialmente in ambiente portuale sono riuscito solo ad allamare piccolissimi pesci donzella e sciarrani in quantità industriali. La scelta dello spot quindi riveste una grande importanza, non tanto per la quantità delle prede, ma a volte per la qualità. Credo sia meglio aspettare qualche ora che i pesci entrino in pastura, ma siano di taglia e specie pregiata, che avere decine e decine di toccate di piccoli pesci che sicuramente non permetteranno carniere ed inoltre spesso non riusciamo nemmeno a rilasciare. Spero questo report vi sia utile per attrezzarvi ed impostare le vostre battute di pesca, come al solito vi lascio alla visione del video ed i link agli altri miei social, se vi piace il video mettete un bel mi piace ed iscrivetevi al canale per rimanere aggiornati sui nuovi caricamenti, alla prossima.
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