Dentice a spinning
Pesca del dentice a spinning da riva con attrezzi da pesca in mare leggeri
Una nuova cattura, nuova in ordine di tempo il dentice a spinning lo avevo già catturato altre volte, un nuovo report! La pesca a spinning fatta con attrezzi leggeri è diventata per me una costante, la ricerca dei predatori del sottocosta con ultra sensibilità, che gli attrezzi leggeri consentono, potendone godere il successivo combattimento con grande sportività non è solo un vezzo, ma è la costante ricerca di quel limite che ogni pescatore vuole raggiungere.
Se questa ricerca viene coronata da una cattura si viene ripagati di tutti gli sforzi (ed i cappotti) che tale ricerca necessita. In questo caso la cattura vale doppio, per come la vedo io, un dentice a spinning, di buone dimensioni da riva, non è facile da ingannare, ed è anche difficile da portare a riva! Più volte ne ho allamati e catturati e tante volte li ho persi, ma non questa volta!
Dentici a spinning, quali spot?
La battuta di spinning di questo report non era partita alla ricerca specifica del dentice, ma era mirata ai piccoli predatori che popolano il sottocosta della Calabria Jonica in questo inizio di autunno, in particolare i belli e potenti carango ronco.
Purtroppo lo spot che avevamo scelto nella parte iniziale del video, nonostante le previsioni meteo non lo riportassero, si presentava colpito da vento di scirocco abbastanza teso e fastidioso, come potrete vedere (e sentire) dal video che come di consueto allego. Naturalmente oltre alle scogliere artificiali il mio consiglio, se possibile è di provare nelle scogliere naturali, ho affrontato questi ambienti ed ho pubblicato due articoli del blog con relativo video che trovate cliccando su questo link ed a questo link.
Non solo, per poter estremizzare la ricerca del carango, avevo portato l’attrezzatura da ultralight spinning, che in tutta sincerità difficilmente avrebbe permesso la cattura di un dentice pronto ad intanarsi.
Lo spot prescelto
Vista la difficoltà di poter mettere in pratica una corretta azione di pesca, per via del vento, decidiamo di cambiare spot, eravamo in 4 a decidere, quindi ci siamo divisi. Due di noi hanno deciso di provare in uno spot per gli alletterati, mentre io ed un altro amico di pesca, decidiamo di continuare la ricerca con attrezzi leggeri.
lo spot prescelto in questa battuta sarà una scogliera artificiale, dove spesso accostano i caranghi, ma dove è possibile anche provare specie che abitano il fondale, come ad esempio le cernie, presenti in buon numero, ed a volte i DENTICI!
Attrezzatura ed esche utilizzate
Per il nuovo spot, che ricordo scogliera artificiale con fondale accidentato, decido di salire con la “potenza” dell’attrezzatura, quindi passo dalla diaflash 1-7 grammi alla zodias 3-10 grammi, per poter gestire meglio esche più voluminose e riuscire a lanciare più distante. Le esche preferisco maggiormente per questa tecnica sono le gomme.
Crazy sandeel l’esca catturante
In particolare avevo intenzione di provare una Crazy sandeel della fiiish con una leggera modifica. Essendo un’esca lunga per evitare di vederla tagliata dai denti di qualche famelico predatore o rovinata senza che questo rimanesse allamato, ho aggiunto un piccolo assist della gamakatsu, che mantiene inalterata la sua mobilità, ma da qualche chance in più nella ferrata.
La modifica apportata, come dimostra ampiamente il video, non fa perdere per niente l’adescabilità dell’esca, che rimane bella mobile e fluttuante, caratteristica che la rende irresistibile alla vista di parecchi predatori, ma in particolare di quelli più a contatto con il fondo, cernie e dentici appunto (e non solo)
Recupero e combattimento per la cattura del dentice
l’azione di recupero che utilizzo con questa esca in gomma, ma anche con il black minnow, della fiiish è molto simile a quella che si effettua praticando il vertical da barca.
Approfondimento: morfologia del predatore (fonte wikipedia)
Dentex dentex
Il dentice (Dentex dentex Linnaeus, 1758), è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia degli Sparidae.
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Percoidei
Famiglia Sparidae
Genere Dentex
Specie D. dentex
Nomenclatura binomiale
Dentex dentex
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi
Sparus dentex Linnaeus, 1758
Dentex vulgaris Valenciennes, 1830
Come recupero la crazy sandeel
Con le dovute differenze ed accortezze, si può far scendere l’esca fino al fondo, per poi procedere con una azione di recupero che prevede delle jerkate verso l’alto molto accompagnate e che facciano ricadere l’esca sul fondo o in vicinanza di questo. (Per vedere come organizzo la borsa del light spinning clicca qui)
Purtroppo questa tecnica di recupero include numerosi incagli, ma questo non deve rappresentare un ostacolo, per risolvere questo problema possiamo utilizzare esche di basso costo che permetteranno di sondare il fondale e che se incagliate e perse non determineranno una grave perdita.
Esche a basso costo da utilizzare in ambienti accidentati, quelle che uso io (e che catturano!)
- Soft Bait Spinning AMLUCAS
- Gomme Morbide catturanti e scentate!
- Prova gomme aliexpress 2
- Softlure da aliexpress
Una volta mappato il fondale (cosa che bisognerà fare spesso nello stesso spot) saremo in grado di pescare con relativa sicurezza e senza perdere esche inutilmente.
Su questo tipo di recupero LA BOTTA, quasi sempre, la otteniamo non appena solleviamo l’esca dal fondale, e che botta! Grazie a questo caratteristico modo di attaccare, sia i dentici che le cernie, vengono ferrate proprio perché siamo nella fase di risalita dell’esca, in questo caso anche con amo esposto, e che quindi difficilmente lascia scampo. Se vuoi vedere come monto le gomme clicca su questo link
Combattimento con attrezzi leggeri
Il combattimento con il dentice è sempre emozionante per la strenua resistenza che offre e per i suoi continui tentativi di guadagnare il fondo e possibilmente qualche anfratto dove intanarsi (e rompere tutto!).
Per evitarlo dovremo riuscire a contrastare, specialmente nelle poderose fughe iniziali, ogni sua testata, dosando in maniera adeguata la frizione ed il rilascio del filo. Pescando con attrezzi leggeri la cosa diventa ancora più difficile, per questa ragione in presenza di ostacoli e pareti più verticali sconsiglio attrezzi leggeri, in questo caso si poteva rischiare, non ci sono pareti verticali, ma solo ostacoli sul fondo che per fortuna sono riuscito ad evitare!
Approfondimento: Distribuzione, habitat, Comportamento, alimentazione del dentice. (fonte wikipedia)
Distribuzione e habitat
Comune nel mar Mediterraneo. Avvistato anche nell’oceano Atlantico orientale, dalle isole britanniche alla Mauritania, talvolta sino al Senegal e alle isole Canarie.
Ha abitudini demersali. Frequenta fondali rocciosi o sabbiosi, da 0 fino a 90 metri di profondità.
Descrizione
Questo pesce ha una sagoma vagamente simile a quella dell’orata ma ha bocca più grande e fronte diritta che gli conferisce un’espressione “accigliata”. La bocca è armata di robusti denti caniniformi. Gli esemplari giovani, di colore bruno azzurro con pinne nere, hanno colorazione differente dagli adulti, che perdono la componente marrone a favore di una colorazione grigio-azzurra con punti blu intenso e neri che spariscono alla morte dell’animale. Questo pesce può arrivare a pesare fino a 12-17 kg per un metro di lunghezza; il record risulta nel golfo dell’Asinara
Comportamento
Gli esemplari adulti sono solitari, anche se non è raro incontrarne più di uno; i giovani si aggregano in banchi. Più diffidente nella forma adulta, talvolta curioso nella fase giovanile.
Alimentazione
Si nutre di altri pesci, molluschi e cefalopodi.
In conclusione, serve perseveranza!
Come sto spiegando in molti post di questo blog, la prima attrezzatura che dobbiamo portarci dietro è la perseveranza!
Come vedrete dal video la battuta di spinning ultra light andrà male, poi si aggiusterà pescando a light spinning, ed infine, perseverando, continuerò con lo spinning medio ricercando barracuda, ma perdendo un ennesimo artificiale.
Perseveranza
Per un singolo pomeriggio di spinning ho cambiato tre volte attrezzatura, passando da una attrezzatura ultra light ad una da spinning medio. Ma non è stato questo che mi ha fatto scappottare (almeno in buona parte). A farmi scappottare è stata la perseveranza!
la perdita di più artificiali non mi ha scoraggiato, il dover cambiare spot non mi ha fatto desistere, avevo quel pomeriggio libero e lo dovevo sfruttare per pescare! Non fa niente aver fatto un semi-cappotto evitato solo grazie ad una cattura (non occasionale ma ricercata), quello che contava era pescare. Il consiglio che mi sento di darvi è di non darvi per vinti! Insistere, perseverare, ed anche se si fa cappotto, pazienza! Ci riproveremo sempre più convinti!
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Elenco attrezzi utilizzato
Ultra light
- CANNA – SHIMANO DIAFLASH 1-7 GRAMMI (link al sito del produttore)
- MULINELLO – SHIMANO nasci 2000-
- TRECCIA – KAIRIKI 0.06 YELLOW
- TERMINALE – Trabucco XPS Ultra FC 403 FLUOROCARBON 0,22
Light spinning
- CANNA – SHIMANO ZODIAS 3-10 GRAMMI
- MULINELLO – SHIMANO RARENIUM 3000
- TRECCIA 0.10
- TERMINALE – Trabucco XPS Ultra FC 403 FLUOROCARBON 0,28
Spinning medio
- CANNA – G-LOOMIS NRX 843 (link sito produttore)
- MULINELLO – SHIMANO TWIN POWER 4000 HG
- TRECCIATO – KAIRIKI 0,16 YELLOW
- TERMINALE – FLUOROCARBON SEAGUAR ACE 0,40
Artificiali utilizzati
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