Imbobinare mulinelli con trecciato
In questo breve tutorial, che non è la regola assoluta, vi mostro come imbobino i miei mulinelli da spinning, senza attrezzi specifici, diciamo con un metodo artigianale!
Ma qual’è questo metodo artigianale? Di solito mi avvalgo di un aiutante che tiene la bobina del trecciato nuovo con qualcosa da infilare nel foro della bobina, ad esempio una penna o qualcosa di simile, in questo caso come vedrete dal video, ho agganciato la bobina in dei fermi fissati su pareti attrezzate.
Questo sistema a mio avviso funziona ma va migliorato, perchè la bobina del trecciato non aderendo perfettamente “balla”, ma questo non incide sulla fuoriscita della treccia e sul relativo imbobinamento, però da fastidio!
Il resto, ossia la giusta tensione da dare al filo la effettuo tenendo la treccia fra indice e pollice e per fissare il mulinello utilizzo un manico di canna a due pezzi, qualsiasi.
La difficoltà di questo metodo, alcuni utilizzano due bobine per non sbagliare, sta nell’individuare il giusto diametro del trecciato per andare a riempire la bobina del mulinello senza eccedere o caricare troppo poco.
La scelta del trecciato
Come vedrete nel primo tentativo di imbobinamento avevo scelto una treccia dello 0,23 Pe 3, in quanto il mulinello, uno shimano twin power SW 6000 PG, indica come capienza 300 metri proprio di Pe 3.
Purtroppo la prima bobina di questa misura non entrerà totalmente nel mulinello, sarò costretto a “ripiegare” su una misura più piccola, quindi un Pe 2.5 per Imbobinare il mulinelli con il trecciato.
Ci andrà giusto giusto! Per farlo entrare bene però sarò costretto ad imbobinare e poi scaricare e ricaricare con maggiore tensione la treccia.
Approfondimento
Dyneema
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Dyneema (Gel Spun Polyethylene) è una fibra sintetica particolarmente adatta alla produzione di cavo da trazione. Viene in particolar modo utilizzato per applicazioni sportive quali il kitesurf, il parapendio, l’alpinismo, il tiro con l’arco, la pesca sia sportiva che professionale e la produzione di giubbotti antiproiettile.
I cordini in Dyneema hanno un’eccezionale resistenza, paragonabile a quella dei cavi di acciaio, ma con il vantaggio di resistere molto bene agli sforzi da torsione e piegamento. A differenza della prima generazione di fili in HDPE (polietilene ad alta densità) oggi il marchio DYNEEMA ha sopperito allo svantaggio derivante dall’elevata elasticità che lo rendeva dimensionalmente poco stabile.
La fibra di Dyneema oggi prodotta ha caratteristiche particolari per resistenza rispetto al suo diametro, si parla di qualche kilogrammo per fili con diametri di circa 0,10-0,12 millimetri, ed in particolare risulta un filo che è praticamente esente da elasticità. Il brevetto per il Dyneema risulta proprietà della DSM olandese e viene prodotto solo dalla stessa DSM e da un’azienda giapponese su autorizzazione.
L’estrusione della fibra di Dyneema avviene attraverso il raddrizzamento della catena del polietilene che in questa forma acquista le caratteristiche di HDPE (Polietilene ad alta densità) con la caratteristica di diventare una fibra con elevatissima resistenza alla trazione e assenza di elasticità. Una fibra simile per materiale e composizione è la fibra di marchio SPECTRA prodotta da un’azienda americana su proprio brevetto con caratteristiche leggermente inferiori rispetto al DYNEEMA.
Il fondo
Nel mulinello se vogliamo caricare una treccia sarà obbligatorio fare un minimo di fondo con del nylon, questo per due motivi:
- 1° un minimo di fondo per il grip (solo treccia scivolerebbe sulla bobina)
- 2° un quantitativo di fondo maggiore nel caso la treccia non riempia completamente la bobina del mulinello
In tutti e due i casi si rende necessario dare almeno qualche giro di manovella ad un discreto nylon, per stare tranquilli, esistono anche dei particolari adesivi per assolvere al compito di fare grip, ma io preferisco questo, economico e sicuro!
Possiamo utilizzare altri sistemi per Imbobinare mulinelli con trecciato?
Certo! Possiamo utilizzare altri sistemi, per mia esperienza è inutile e forse dannoso utilizzarne alcuni, ad esempio bagnare completamente la treccia, o usare panni umidi per far scorrere la treccia.
Non ritengo questi metodi utili a fare imbobinamenti migliori, ma ognuno può scegliere come meglio si trova. Da mia esperienza imbobinare a secco ci da un risultato “veritiero”, non avremo sorprese, la quantità e l’imbobinamento saranno quelli reali.
un Sistema che secondo me, tornando all’inizio dell’articolo, funziona per avere una tensione ottimale è farsi aiutare da qualcuno che tenendo con le dita la bobina mentre si svuota.
L’amico/Compagna/moglie/figlio… insomma la cavia, dovrà seguire le nostre indicazioni e tenere con la giusta pressione delle dita la bobina mentre si svolge.
Oppure… Possiamo acquistare per pochi euro uno sbobinatore, che con un sistema di attacco ad un piano e le viti per stringere fornito di molle, diventa la cavia e non si lamenterà!
Qualche difficoltà
Non posso mentire sul fatto che per me era la prima volta che imbobinavo un mulinello di queste dimensioni con trecciati di questo diametro.
Quelli più piccoli e con trecce, diciamo normali, li imbobino ormai ad occhio, ma più che altro conosco perfettamente le marche che con quel diametro entrano in quel mulinello!
Attrezzi pesanti dedicati ad esche pesanti
Questo mulinello e la sua treccia saranno dedicati ad un utilizzo gravoso, con canna da spinning (shore jigging) abbastanza importante ed esche pesanti dai 60 ai 120 grammi, principalmente jig.
Nella tecnica dello shore jigging, cliccando qui trovate un articolo dove rompo la canna ed il relativo video, gli attrezzi e le relative misure sono sovradimensionati.
Questo non solo perché si possono incontrare pesci di buona taglia e combattivi come tonni, ricciole, cernie e dentici, ma soprattutto perché le frustate della canna, più lunga delle normali canne da spinning ed il peso delle esche nonché i tipi di recupero dovranno sopportare molte sollecitazioni!
L’esperienza e qualche errore di valutazione
L’esperienza come sempre, quindi anche gli sbagli insegnano, per queste misure, prossimamente utilizzerò sicuramente trecciato della misura adeguata.
Una cosa che non o fatto e che avrei dovuto fare, semplicemente chiedere a chi già possedeva questo mulinello quale marca e diametro di trecciato lo caricava alla perfezione.
Ma non tutto viene per nuocere, anzi, ora se ne avrò bisogno potrò caricare con meno trecciato, ma più potente questo o altri mulinelli.
In conclusione
Ho caricato forse centinaia di volte i miei mulinelli, sempre con questo sistema, non ho mai avuto problemi, ma c’è sempre una prima volta. Solo all’inizio quando ancora non conoscevo lo spinning, il trecciato, i mulinelli da spinning, andavo sul sicuro al 100%.
Bastava comprare un bobinone di nylon di lenza madre, caricare ogni mulinello dall’inizio alla fine, mettere lo shock leader e buona notte.
Con il trecciato è diverso, il trecciato è l’anima dell’impianto pescante, sarà uno degli elementi fondamentali nel caso di catture importanti dopo lunghe sessioni andate a vuoto che non potrà e non dovrà abbandonarci!
Un pesce che si slama è brutto, un pesce perso perchè non abbiamo fatto bene qualcosa è più brutto!
Spendere diverse decine di euro per una treccia da 300 metri per poi doverne tagliare 20 metri o più non rientra nelle mie ipotesi, la treccia deve andare tutta nel mulinello, altrimenti si cambia bobina di trecciato, mettendone uno più sottile, o una più corta!
Questo è quello che penso si debba fare, farlo bene a volte non basta, dovrebbe essere perfetto! Ma si sa la perfezione non è di questo mondo!
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