Shore jigging & Spinning trasferta in Puglia
Esattamente il giorno prima di rimanre bloccati ognuno a casa e poter andare solo al lavoro, mi trovavo in Puglia a fare shore jigging & spinning con il mio amico Alex, avessi saputo… Ma questo è un altro discorso!
Desideravo da tempo andare a farmi un giro in una Regione diversa dalla mia, la Calabria, per provare nuovi spot ed altri approcci allo spinning, ma soprattutto allo shore jigging.
Quale migliore occasione il plurimo invito di tutta la ASD Salento Anglers al completo, per una due giorni indimenticabile, nonostante la scarsità delle catture!
Lo sapete ormai come la penso, i cappotti sono terapeutici! Il cappotone in Puglia per il sottoscritto rimane il miglior ricordo di pesca da quasi un mese a questa parte, costretto a non poter vivere il mare ritornando indietro è il primo che ricordo, ma andiamo con ordine e vediamo cosa è successo!
REWIND… Il video parte al contrario… shore jigging
Si parte al contrario, non al contrario andando indietro come nelle scenette comiche, ma dall’ultimo giorno, proprio come il mio ricordo più vivido, e da li vi racconto com’è andata.
Il secondo giorno sarebbe stato dedicato allo shore jigging, e così è stato, armati fino ai denti io ed Alex ci siamo approcciati alle puntute scogliere Pugliesi con attrezzi per il BIG, che non è arrivato, ma che in qualche modo abbiamo “sentito”
Il mare era buon, gli attrezzi da shore jigging erano ok, il meteo perfetto, non mancava niente, anzi c’era qualcosa di troppo!
Non erano le palamite a mancare, che qualcuno aveva anche catturato, ma era un rete ad impedirgli di arrivare a tiro di canna, quindi i nostri sforzi fin dalle prime luci dell’alba erano resi vani purtroppo da una lunga rete piazzata proprio davanti a noi.
Solo dopo 3 ore di sbracciamento con canne ed esche pesanti abbiamo visto la barchetta che veniva a tirarla su e purtroppo dentro c’erano le tanto agognate palamite!
Non fa niente, pomeriggio armati di passione e pazienza, non mancava la perseveranza, ed abbiamo fatto le tre P della pesca, ci dirigevamo nuovamente, prima di rientrare alla base sullo stesso spot, ed alex, io no, prende una bella botta ul jig… ma non rimane, peccato… si rientra senza assaggiare la potenza della palamita!
Primo giorno spinning
Ma le emozioni che mi ha regalato il primo giorno di questa breve trasferta sono state al top! Primo approccio su scogliera alta con le attrezzature da shore jigging, dopo una bella sgambata per arrivarci, secondo approccio a spinning su scogliera bassa.
E sarà proprio la scogliera bassa, con la tecnica che meglio padroneggiamo a darci qualche riscontro e due strike, uno andato a segno per Alex ed uno andato a vuoto per me, con altra botta sull’artificiale di Alex.
Niente male, pensavamo mentre rientravamo stanchi per il viaggio, se queste sono le premesse, domani ci scialiamo!
Così è stato, anche senza catture, grazie all’ospitalità di tutti i ragazzi, che ringrazio ancora, della ASD Salento Anglers, la nostra breve esperienza in Puglia è stata fantastica.
Vi confesso, che se non ci fosse stata l’emergenza Nazionale COVID-19 (#restateacasa), forse…saremmo ritornati il fine settimana seguente, ma così purtroppo non è stato possibile fare.
Tecniche usate, spinning e shore jigging, attrezzature e sensazioni
Quando si affrontano spot in posti che non conosciamo conviene andare armati a dovere, già sarà difficile in poco tempo capire cosa fare, se ci riusciamo e poi ci mancano gli strumenti è tempo sprecato.
Cosa bisogna fare? A mio avviso studiare per un po gli spot, almeno la tipologia che si andranno ad affrontare e preparare gli attrezzi e le esche adeguate per non trovare sorprese.
Vestiario
Questa preparazione parte dal vestiario, non presentatevi lontano da casa senza ricambi, sarebbe assurdo, non presentatevi nemmeno senza waders e giacche, meglio se waterproof a me è andata anche bene, perchè gli scarponcini in feltro che ho, sono praticamente nati per pescare in quelle condizioni, sembravo davvero attaccato agli scogli e non scivolavo!
Del waders ne parlo in questo articolo insieme agli scarponcini
Canne e muli
Le canne che abbiamo portato da shore erano queste: Per me la lesath shimano power game, che finalmente ho potuto provare nel suo ambiente naturale, la scogliera; Per Alex la coltsniper shimano. I muli due SW io un 6000 ed alex un 5000 sempre shimano, volevamo il BIG…
Le canne da spinning erano le nostre amate g-loomis NRX equipaggiate con due mulinelli shimano, io per l’occasione avevo sostituito il classico twin power 4000HG con un più capiente TWIN POWER 5000 xd… non si sa mai
Un breve elenco di articoli dove ne parlo
- Imbobinare mulinelli con trecciato (twin power sw 6000PG)
- Shore jigging alle ricciole (lesath power game in azione)
Esche
Le esche da shore non erano i classici jiggettini che uso spesso nelle nostre spiagge, ma dei veri e propri jig da scogliera ed acque profonde con correnti sostenute (non serve il jig grosso perché è profondo, ma perché c’è corrente!)
Non sono mancate le stick bait, ho provato con diverse armature i kepper della GEPPETTO LURES, ED ANCHE DIVERSI LONG JIG DA 40, 60, 80 E 100 GRAMMI.
Per le esche da spinning ci siamo portati dietro un arsenale e visto che si affrontava molto probabilmente scogliera bassa, così è stato, piccoli wtd, gomme, gomme spiombate ed artificiali da pianura tipo i fakebait maria o i coixedda 100 seaspin.
Alcuni video dove parlo di artificiali
Gli spot e gli scenari
Trovarsi su una scogliera alta il primo giorno è stato emozionante, finalmente con attrezzi adeguati, non ne parliamo, ancora ho molto da imparare per praticare a dovere lo shore jigging. Spruzzi, mare che si gonfia, fondale, jig che non arriva sul fondo, correnti invincibili… tutto faceva brodo, tutto era nuovo o quasi.
La scogliera bassa è uno spot molto ostico e tecnico, non puoi sbagliare niente, anzi meglio non sbagliare, scivolare o mettere un piede e rimanere incastrati è un attimo, bellissima, ma pericolosa, bisogna prestare molta attenzione ed essere rispettosi!
Nel complesso una vera avventura, vi sembrerà strano, ma per me è stato così!
Le catture
Poche anzi una, per me niente proprio, un altro cappotto terapeutico, ma bello, di quelli che ricorderò a vita, per l’esperienza vissuta e per l’accoglienza.
Le palamite non sono arrivate, ci rifaremo! Vi racconto un aneddoto rispetto a questo, mentre ci dirigevamo allegramente in Puglia, discutevamo con Alex su cosa avremmo fato del pescato, ipotesi uno, lo rilasciamo (la spigola effettivamente anche se non proprio da manuale) ipotesi due lo regaliamo se dignitoso, a chi ci ha ospitato
Non è andata così, bisogna essere realisti, un viaggio può andare storto e dovete preparavi mentalmente a questo, storto però ricordatevi che non va mai, basta che non succeda niente di pericoloso, perché rimarrà sempre una esperienza bellissima!
In conclusione
Noi non ci arrendiamo, ed appena sarà possibil ritornare a praticare quello che io considero uno spot a tutti gli effetti, saremo li pronti con tutte le nostre attrezzature ad affrontare onde, scogliere e foci!
Non perdiamoci d’animo quindi, cappottare è sempre bello, anche perché per cappottare significa che siamo comunque andati a pesca questo è sicuro… alla prossima!
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