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LA LAMPUGA [VITA MORTE & MIRACOLI]

Articolo tratto da questo video. Scritto da Francesco Curreli “Lo scienziato a pesca”

BIO: Francesco Curreli Biologo marino e guida di pesca, si laurea prima in Scienze Ambientali a Genova con tesi dal titolo “Analisi quali-quantitativa della pesca ricreativa degli Scombridae nella AMP di Portofino e zone limitrofe. Target e by-catch: il problema del tonno rosso” e poi in Gestione dell’Ambiente e del Territorio a Sassari con tesi dal titolo ” Metodo di studio della pesca ricreativa all’interno dell’AMP di Tavolara Punta Coda Cavallo”. Ora si occupa di un’attività di pesca ricreativa ecosostenibile in Sardegna e di divulgazione tramite il suo canale YouTube “Lo Scienziato a Pesca”.

CANALE YOUTUBE: Lo Scienziato a Pesca

CARATTERISTICHE BIOLOGICHE GENERALI E SISTEMATICA

La lampuga è un pesce pelagico cosmopolita termofilo, ovvero che vive nelle acque superficiali di tutto il mondo a patto che esse arrivino a superare almeno i 20 gradi celsius. Si può trovare in alto mare a decine di miglia dalla costa, sino alle acque basse costiere.

Appartiene alla famiglia Coryphaenidae, a cui corrisponde un unico genere Coryphaena, che comprende due specie Coryphaena hippurus ed equisaelis.

Figura 1: Le due specie del genere Coryphaena
Figura 1: Le due specie del genere Coryphaena

Queste due specie non hanno grosse differenze morfologiche e spesso vengono confuse specialmente quando sono in giovane età, nel mediterraneo viene catturata quasi solamente la specie hippurus perché più affine ad acque leggermente più fresche rispetto a quelle che preferisce la specie equisaelis

Per questo motivo quando si parla di “lampuga” nelle nostre acque ci si riferisce a Coryphaena hippurus.

La lampuga è un pesce gonocorico ovvero a sessi separati, ed esiste un dimorfismo sessuale, ovvero una differenza morfologica tra i maschi e le femmine, generalmente i maschi possono raggiungere dimensioni maggiori rispetto alle femmine e presentano la caratteristica gobba frontale, più pronunciata con l’avanzare dell’età.

Figura 2: Differenza morfologica della testa di un maschio adulto e di una femmina adulta
Figura 2: Differenza morfologica della testa di un maschio adulto e di una femmina adulta

Una delle caratteristiche più particolari della lampuga è il ciclo vitale. Questo è brevissimo, si è studiato che molto difficilmente una lampuga riesca a superare il secondo anno di vita, anche se in oceano sono state registrate catture di esemplari sino a 4 anni di età con un peso vicino ai 40 kg.

Questa caratteristica rende la lampuga uno dei pesci con l’accrescimento più rapido del pianeta.

La maturità sessuale può essere raggiunta a partire dai 35 centimetri di lunghezza, misurati alla forca. La maggior parte degli individui però è sessualmente maturo quando arriva ad una lunghezza di almeno 55 centimetri. Le femmine possono deporre 2 o 3 volte all’anno per produrre dalle 80 mila ad un milione di uova in proporzione alla dimensione dell’individuo.

Nella prima parte della loro vita le lampughe sono pesci strettamente gregari questa cosa diminuisce gradualmente con l’avanzare dell’età sino a vivere in coppia o in solitudine una volta raggiunta la dimensione del grande riproduttore.

In linea generale i giovani di questa specie preferiscono acque costiere ed amano sostare nei pressi di oggetti galleggianti, questi oggetti chiamati più tecnicamente F.A.D (Fish Aggregation Devices) costituiscono un’importante “check point” per le lampughe, infatti al di sotto di essi possono trovare piccoli pesci che permetteranno loro di poter crescere e quindi migrare in altre zone. Come se per loro fosse la famosa Oasi nel deserto.

D’altro canto grossi riproduttori solitari vivono prevalentemente in alto mare, questi depongono in tarda primavera e i nuovi nati colonizzeranno le acque costiere o gli oggetti galleggianti alla fine dell’estate.

LA MORFOLOGIA E NUOTO

La lampuga è un pesce fusiforme compresso lateralmente, possiede un’unica pinna dorsale lunga dall’inizio della pinna caudale sino all’altezza dell’occhio, La pinna anale è sviluppata ma più corta della dorsale, La coda è forcuta, con i lobi uguali, stretti e acuti e non molto divergenti. Le pettorali sono falciformi e le ventrali sono ripiegate in una depressione del corpo, quando sono in riposo.

Figura 3: Morfologia e posizione delle pinne della lampuga
Figura 3: Morfologia e posizione delle pinne della lampuga

Queste caratteristiche fisiche sottolineano come questa specie si sia adattata a percorrere medio/lunghe distanze, non specializzato sino ai livelli di un tonno, un compromesso che gli permette di avere una vita pelagica ma anche di poter cacciare su poca acqua vicino alla costa, poiché a differenza del tonno ha la capacità di poter effettuare rapidissimi cambi di direzione a destra e sinistra (imbardata) aprendo e chiudendo pinna dorsale, anale e ventrale quando necessario. Le pinne pettorali invece fungono da stabilizzatore per poter indirizzare il muso verso la preda anche a velocità sostenute controllando beccheggio e rollio.

L’occhio non è molto sviluppato rispetto ad altri predatori, questo suggerisce come le lampughe preferiscano nutrirsi con condizioni di luce buone.

La posizione, l’inclinazione dell’occhio, il muso corto e schiacciato sottolineano come la lampuga si sia adattata per cacciare prede che si trovano alla stessa altezza del suo sguardo di fronte al muso, la visione binoculare frontale è facilitata anche dal poco spessore del capo della lampuga e dalla scalanatura che va dall’occhio sino a sopra l’apertura boccale.

Figura 4: Visione binoculare e monoculare della Lampuga
Figura 4: Visione binoculare e monoculare della Lampuga

La linea laterale, ovvero l’organo che permette al pesce di percepire le vibrazioni nell’acqua è sviluppato su quasi tutto il corpo e senza interruzioni.

CACCIA E COMUNICAZIONE CON I COLORI

Per comunicare con gli altri membri del gruppo questo pesce utilizza i cromatofori, ovvero delle cellule presenti nel derma che in risposta a stimoli possono far assumere colorazioni diverse alla sua livrea

Il range di colori che una lampuga può assumere è davvero vasto ma ho cercato di interpretare almeno tre dei pattern di colori principali associando ad ognuno un messaggio che questo pesce vuole comunicare.

  • AZZURRO/GRIGIO CODA GIALLA = NEUTRO
lampuga

Quando assume questa colorazione la lampuga è in modalità “neutra” ovvero in semplice pattugliamento.

  • AZZURRO A BANDE NERE = CACCIA
lampuga

Questa è la livrea della caccia, quando trovate le lampughe con questa colorazione è facile che siano più aggressive nei confronti delle vostre esche

  • GIALLO DORSO VERDE = PERICOLO
lampuga

La classica livrea della lampuga direte voi, questo perché le foto in cui è ritratto spesso sono quando ormai questo pesce è sconfitto e fuori dall’acqua ovvero quando è in una situazione di pericolo.

Ma questo non è l’unico modo che possiede per comunicare.

Oltre al cambio di colori le lampughe possono usare i salti o i delfinamenti facendo uscire anche solo il dorso dalla superficie dell’acqua per comunicare il momento della caccia o probabilmente anche per cercare di spaventare il gruppo di prede per compattarle ed essere così facilmente predabili da tutto il branco di lampughe, che spesso si muove in modo polarizzato, ovvero perfettamente sincrono.

LA PESCA COMMERCIALE

La lampuga viene pescata sin dai tempi antichi, e tuttora questo pesce viene pescato a livello commerciale e ricreativo in tutto il mondo.

Certe tecniche di pesca antiche rimangono in vita anche in tempi odierni, come la pesca con l’arpione nella Polinesia Francese che sfrutta la tendenza delle lampughe a rimanere in superficie.  

La maggior parte della pesca commerciale però viene condotta da pescherecci che utilizzano delle reti a circuizione per circondare il gruppo di pesci, che spesso si trova al di sotto di F.A.D. disposti volontariamente dai pescatori (cannizzi).

In questo caso la pesca avviene in questa maniera, dopo aver lasciato il fad per qualche giorno si va a verificare la presenza del pesce al di sotto di esso, per fare ciò viene messa una lenza a traina con un artificiale o una striscia di calamaro, o la combinazione tra le due, se una lampuga abbocca all’esca significa che il branco è presente al di sotto del cannizzo e possono essere calate le reti.

LA PESCA RICREATIVA

La lampuga è un pesce ambito da ogni pescatore ricreativo che ha la possibilità di poterlo catturare. Le tecniche sono molteplici e variano dall’utilizzo di esche naturali vive o morte sino alle esche artificiali.

Questi pesci vengono ricercati dalle zone costiere sino al mare aperto, a seconda delle stagioni nelle quali andiamo a ricercarle.

LA TECNICA DI PESCA

La tecnica che preferisco per catturare questi predatori è lo spinning, questo può avvenire da riva o da imbarcazione.

L’attrezzatura cambia a seconda della dimensione di prede che stiamo andando a cercare, nel corso della stagione con l’aumentare della taglia aumenta anche la dimensione dell’attrezzatura.

LA CANNA

Passo da canne medio light da 1/2 oncia sino a 5/8 oncia con un range massimo di lancio che arriva a circa 20 grammi, sino ad arrivare a canne da 1 oncia per la fine della stagione con range massimo di lancio di circa 40 grammi.

IL MULINELLO

Sicuramente sarebbe meglio preferire mulinelli con recupero veloce, e di taglia massima 4000/5000 (misura Shimano).

LE ESCHE

le esche che preferisco son quelle che possono essere recuperate velocemente sulla superficie dell’acqua.

I classici sono wtd, popper, skipping lure, di dimensioni modeste. Io mi trovo bene anche con i metal jig armati di assist in coda, magari dressato, questo perché durante i recuperi veloci il dressing aiuta l’amo a rimanere sotto la superficie dell’acqua, se volete rilasciarle un singolo assist in coda va benissimo e vi permette di non distruggerle quando le tirate fuori dall’acqua.

Ci sono momenti in cui sembra non mangino su niente, in quel caso bisogna usare un po’ di creatività e far girare un po’ di esche, per esempio certe volte sono arrivato ad usare piccoli raglou con bombarda pur di farle attaccare. Il divertimento è anche cercare di capire che tipo di esca vogliono e in quel caso dovrete metterci un po’ del vostro.

IL FILO

Uso un trecciato 15/20 libbre con un finale in nylon o fluorocarbon mai sotto lo 0,40, perché a me non piace mai pescare sottile anche se cerco pesci piccoli.

LA PESCA DA RIVA

Questa pesca si può definire come una pesca di attesa, che passa da ore interminabili di nulla cosmico dove cerchiamo di creare movimento sulla superficie con popper anche di generose dimensioni per attirare il branco, tutto questo per pochi minuti di altissima frenesia quando ci troviamo il gruppo di lampughe davanti.

LA PESCA DA IMBARCAZIONE

La pesca da imbarcazione è invece una pesca di ricerca, ricerca di FAD in mezzo al mare in questo caso se non conosciamo FAD fissi dovremo cercare qualche tronco o grosso rifiuto che possa fare abbastanza ombra da attirare le lampughe.

TRUCCHI

Una volta che il branco è stato trovato, se si va a pescare con altre persone, il primo che cattura una lampuga tiene il pesce in acqua finché anche l’altro non ha ferrato un pesce, questo perché il gruppo di lampughe tende a rimanere nella zona di caccia attorno al pesce che è stato allamato, probabilmente pensando che sia un buon momento per l’attività di caccia, questo si può notare anche dalla livrea che assumono tutti gli individui, questo momento però non dura in eterno, quando il pesce allamato capisce che si trova in pericolo cambia livrea da azzurra a bande nere a giallo dorso verde e il resto del gruppo in quest’ultimo caso o si sposta oppure rimane sul posto ma non attaccherà più le nostre esche.

LE RACCOMANDAZIONI DELLO SCIENZIATO

Se si riesce a continuare la catena di allamate si può essere in grado di sterminare l’intero branco, in questo caso cercate di trattenervi, anche perché grazie al fatto che la lampuga è un pesce abitudinario, se non sterminate il branco, potrete divertirvi tutta la stagione con pesci che crescono di misura di giorno in giorno diventando anche più diffidenti, ed è qua che si dovrebbe differenziare un pescatore ricreativo da un bracconiere travestito da ricreativo.

Prima di chiudere questo articolo vi ricordo che la misura minima consigliata per questa specie è 60 cm e di pescare sempre con l’ottica di garantire anche alle generazioni future di poter pescare e conoscere questi meravigliosi predatori, buon mare!

In conclusione – queste le scrivo io!

Grazie a questa bella collaborazione con francesco ho avuto l’opportunità di offrirvi una panoramica a più ampio raggio rispetto alle mie sole esperienze, un articolo del blog che potrà tornare utile sia per insidiare questo bellissimo predatore, sia per rispettarlo nel suo ambiente conoscendolo meglio.

La mia esperienza con questo predatore, che avevo catturato già dalla barca utilizzando la tecnica del light spinning, e da riva utilizzando la tecnica della teleferica con l’aguglia viva, non è molta, quindi, quale occasione migliore di questa prima cattura in kayak per condividere con voi questo bellissimo articolo!

Come potrete vedere nel video per effettuare questa cattura ho utilizzato la tecnica dello spinning e come esche i JIG, la battuta è stata molto attiva, come pretende questo predatore, con spostamenti continui ed attenzione alle cacciate in superficie, le attrezzature utilizzate ve le lascio qui sotto!

Attrezzature utilizzate, esche e prede

Esca: murigo 25g. seaspin col. SHR

Armatura: due assist testa e coda cultiva

Preda: lampuga

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