Oppure Tip Run Eging? Visto che ho usato una canna da ultralight con solid tip per questa battuta!
Da qualche tempo ho deciso di rendere sempre più leggera la mia attrezzatura, (perfino se capita una mattinata di eging al polpo) principalmente quella da spinning, ma questo “alleggerimento” sta colpendo ogni tecnica che pratico (ancora per poco!!!)
Quest’ano è toccato all’EGING, sono partico dagli artificiali. Piccoli e piccolissimi, misure irrisorie tutte sotto al 2.5, ma la soddisfazione maggiore è arrivata con l’utilizzo delle mie canna da spinning!
Prima quella da light spinning, la zodias e poi in un impeto di alleggerimento smodato, la mia nuova diaflash 1-7 grammi!
La cosa curiosa è che praticamente stavo applicando una tecnica già conosciuta, ma che non conoscevo io, il TIP RUN EGING! Tecnica che si pratica da barca con canne dotate di cimino pieno.
Facendo qualche ricerca ho visto che non ero il primo a provare il brivido del cimino pieno con gli EGI, mi sono rallegrato, ed ho aumentato il numero di uscite, fino a questa, dove addirittura sono venuti a trovarmi i polpi!
Anche se piccoli questi simpatici cefalopodi, con attrezzature simili non sono facili da tirare a secco, ma ci sono riuscito ugualmente. Nonostante la canna leggerissima, il trecciato sottile, il terminale ancora di più, sono riuscito a fare una pescata a polpi con il cimino pieno…
Approfondimento
Articolo in inglese dove viene descritta la tecnica del TIP RUN EGING, naturalmente da pescatori Giapponesi, infatti il sito si chiama “JAPANESE ANGLER SECRET”.
Gli attrezzi
La scelta dell’attrezzo così leggero era diventata un pallino, ho fatto anche altre catture oltre a quelle dei polpi di questo report con questa attrezzatura, ma qui secondo me siamo davvero al limite.
La canna, una shimano diaflash da 1-7 grammi, con un mulinello sustain 2500, treccia dello 0,06 e terminale dello 0,18, con egi piccolissime da 1.9 e 2.2 (che vedremo in un report ed un video apposito, hanno permesso di sentire tutto, ma proprio tutto.
Il cimino pieno non lascia alcun dubbio sulla composizione del fondale, e nemmeno sulla presenza di cefalopodi nei paraggi, l’unico problema è rappresentato effettivamente dalla troppa sensibilità.
Ogni pietra, ogni ostacolo, ogni “erbetta”, diventa un appiglio per l’egi, che fa inesorabilmente piegare il sensibilissimo cimino, ma lo sapevo, questa non è una canna da eging!
Le prede, eging al polpo
Non ero andato a catturare Polpi, anche se in questo spot la presenza è “storicamente dimostrata”, volevo delle seppie, come già mi era successo, volevo continuare un video su questa tecnica con loro, ma quella mattina c’erano i POLPI, tanti polpi!
Il polpo è “disgraziato” (questi un pò meno in senso letterale perchè sono stati tutti rilasciati) in Calabria è disgraziato significa anche è un farabutto, una carogna, come devo dire… un disgraziato, ecco!
Qualche consiglio sull’eging al polpo
Quando attacca le nostre egi se non siamo bravi a capire che si tratta di un polpo, rischiamo di lasciare tutto sul fondo a far da corollario alla sua tana, specialmente con questi attrezzi, non è per niente facile staccarlo dal fondo, anzi, direi che è impossibile.
L’unica cosa che possiamo fare e tirarlo immediatamente fuori non appena si appoggia, altrimenti è finita! Sarà difficilissimo staccarlo, se poi si intana, addio! Appena capite che si tratta di polpo alzate la canna il più possibile sulla vostra testa tirandola indietro, contemporaneamente recuperate con il mulinello e “pompate”.
Naturalmente i Polpi del video sono tutti di dimensioni contenute, credo più grossi sarebbe stato difficile tirarli fuori… ma non ne sono sicuro!
Lo spot per l’eging al polpo
Dalla mia esperienza la pesca al polpo, potrebbe funzionare ovunque… sbagliato! Ovunque potrebbe esserci una tana, questo è vero, anche un copertone o un manufatto in cemento in fondo al mare sono ottime tane, ma se vogliamo una presenza più marcata e maggiori possibilità dobbiamo ricercarli in due tipi di fondale generalmente.
Fondali misti, dove appunto vivono i più piccoli, con un rischio minimo di perdere le egi, anche se adottando l’utilizzo di egi a basso costo (che descrivo a questo link) possiamo correre questo rischio perdendo solo qualche esca non troppo costosa. Fondali con grossi massi o scogliere, dove si possono trovare veri e propri bestioni (a questo link il bestione in spot con grossi massi) che sicuramente non possiamo pensare minimamente di andare ad insidiare con questi attrezzi!
In conclusione
L’eging da riva al polpo, tecnica che si può praticare mirando alla sua cattura negli ambienti sopra descritti, potrebbe essere considerata una tecnica molto noiosa, ma non è così per svariati motivi.
Per prima cosa quando il Mare, anzi, le condizioni meteo marine non permettono altre tecniche, o meglio sono forza olio conviene prendersi un pò di tempo e rilassarsi, si cattura ugualmente, ci si diverte, ci si rilassa.
Secondo aspetto non trascurabile, anche se questi li ho liberati tutti, i polpi sono davvero ottimi da mangiare, così come gli altri cefalopodi, seppie e calamari (calamari che ancora non ho avuto il piacere di catturare).
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Attrezzi utilizzati
- Canna: Shimano diaflash 1-7 grammi
- Mulinello: shimano sustain 2500
- Trecciato: shimano kairiki 0.06
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