Una bella cattura pescando a bolognese, la spigola! Con una montatura semplicissima ed un’esca “antica” e facile da trovare!
Come sempre le migliori pescate succedono per alcuni particolari che si incastrano alla perfezione fra loro. In questa battuta di pesca a bolognese, oltre a questo, si è incastrata la ferrea volontà del mio amico Leonardo di andare a bolognese, proprio quel giorno, anche se c’era una tempesta di vento!
L’articolo sarà scritto a 4 mani come sta succedendo ultimamente, la parte seguente e quella relativa alle attrezzature utilizzate saranno scritte proprio dal protagonista.
Quindi partiamo dalla “ferrea volontà”.
La decisione è tutto!
Le sensazioni sono tutto, nella pesca come nella vita.
Chiamo Giuseppe svariati giorni prima, dicendogli che il fine settimana ci sarebbe stata la scaduta e che sarebbe stato bello andare a pescare a bolognese (dico: questa volta la prendiamo).
Lui mi vede deciso ed accetta subito. Mi reco a comprare degli accessori che mi mancavano in sua compagnia e rimaniamo che saremmo andati il sabato seguente all’alba.
Detto, fatto!
Ci ritroviamo la mattina del sabato e quella che dovrebbe essere stata una scaduta invece era una tempesta di tramontana. Il vento la fa da prandrone, la pescata si presenta difficile, ma le sensazioni sono tutto, quelle sono dalla nostra parte.
Continuiamo a pescare in condizioni proibitive, dobbiamo arrivare a tenere il galleggiante sotto la punta della canna per restare in pesca.
Ad alba inoltrata, dopo aver pasturato per ore, finalmente arriva lei. Botta secca, il galleggiante parte ed anche la frizione. Capiamo fin da subito che si tratta di qualcosa di potente, è lei che gestisce ed io che la assecondo.
Fin quando non cerca di rifugiarsi nei piloni sotto la banchina, lì ho dovuto rischiare anche di perderla, ma non potevo permettere che entrasse dove l’avrei persa sicuramente. Aiutato anche da tutto l’apparato pescante ho avuto la meglio. Guadinata a dovere.
Eccola!
Lo Spot
Nonostante il meteo fosse contrario ad ogni più “ferrea volontà” decidiamo, come detto prima di affrontare questa battuta. La scelta dello spot non è stata quindi decisa dal caso, ma dalla necessità, dovevamo trovare un punto riparato e così è stato.
L’ambiente portuale offre spesso soluzioni che nella spiaggia libera o nei moli che entrano mare dalla spiaggia, non si trovano. Conoscendo quale vento in quella giornata dovremo affrontare, saremo anche come posizionarci per poter stare in pesca.
L’acqua non è molto profonda nel punto prescelto, ma per riuscire ad allontanare i nostri tappi dalla banchina siamo costretti ad utilizzare canne da 7 metri, vediamo nel prossimo paragrafo quali e con che montature
Le Attrezzature
Gli attrezzi di Leonardo
Per questa battuta di pesca ho scelto la mia amata maver superlithium Green power mx 700 abbinata ad un mulinello mitchel mag premier 2000 imbobbinato con monofilo 0,18.
Per la pescata vista la posizione rialzata sull’acqua mi sono avvalso di un panchetto Falcon con portacanne integrato.
L’apparato pescante invece composto da: galleggiante tudertini 2gr, spallinata ad aprire con pallini di 0,13 gr senza torpilla, fluorocarbon monomi soflex 0,128 ed amo tudertini serie 27 numero 14.
I miei attrezzi
Per poter pescare in comidità ho scelto anche io di portarmi il panchetto, in un’unica soluzione ho tutto a portata di mano, reggicanna regolabile compreso.
La scelta della canna, nel fodero avevo 2 attrezzi, è caduta sulla maver stark da 7 metri, canna affidabilissima ed ottima per pescare con terminali sottili. Il mulinello uno shimano 1500 era caricato con nylon dello 0.16 ed il terminale uno 0,12 in fluorocarbon.
Esche e pasturazione
Come in ogni spot, quando si pesca a bolognese in area portuale, ci si deve adattare a quello che è il periodo. Capire quale sia il ”cibo” preferito della preda che si vuole insidiare.
Sicuramente nel periodo invernale c’è un’esca che fa da jolly e che consente, come in questo caso, di fare la differenza: la sarda.
Un’esca polivalente che in questa pescata mi ha consentito di catturare la Regina, ingannata sicuramente dalla continua pasturazione con pezzetti di sarda (ce ne sono voluti tre chili).
Preparate sempre prima a casa le sarde, non vanno pulite, né private della testa, poi tagliatele in tre pezzi. Qualcuna tenetela intera ed alternatela in fase di pasturazione ai pezzetti. Innescate sempre un bel pezzetto possibilmente centrale, per poi fissarlo all’amo con un pochino di filo elastico, giusto qualche giretto per fissarlo all’amo. La spigola è il pesce più sospettoso, l’innesco deve essere in più naturale possibile
In conclusione
La pesca a bolognese è una pesca molto tecnica ed a volte anche un piccolo particolare può servire ad ottenere la cattura sperata, come vedrete dal video non sarà semplicissimo tirare fuori questo bestione, ma la bravura del pescatore e l’utilizzo di attrezzi ben tarati ed al top (nonchè un grande guadinatore!) hanno permesso di portare a termine la cattura!
Attrezzatura
- maver superlithium Green power mx 700
- mulinello mitchel mag premier 2000
- maver stark da 7 metri
- mulinello shimano exage 2500
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