Beach ledgeringreport

Beachledgering con orata dimezzata!

La pesca ormai si sa, è una sorpresa continua. Mi era successo in passato di ritrovarmi con prede rosicchiate dai cefalopodi, scarnificate da qualche parassita, qualche marmora solo con la testa, ma mai… prima d’ora, una bella orata dimezzata! Vediamo cos’è successo in queste prime battute di beachledgering del 2020

Arriva l’estate e come ogni estate, riservo del tempo, in notturna, ad una mia passione mai soppiantata totalmente dalle altre tecniche, la pesca a fondo.

Dopo svariati anni e con l’aiuto di un mio caro amico ho imparato a far diventare più tecnica e catturante, praticando quello che a giusta ragione viene definito beachledgering.

Questa particolare tecnica che prevede l’utilizzo di attrezzatura dedicata, specialmente parlando di canne, riesce a far pescare a fondo con più precisione e probabilità di cattura, anche con molto più divertimento, vediamo perchè e come ho affrontato queste prime battute del 2020.

la postazione pronta con le canne da beachledgering

Gli spot per il beachledgering

Particolare attenzione dovremo fare nella scelta dello spot, nel caso di questo articolo ci trovavamo in uno spot che già a distanza di tiro non troppo lunghe permette di avere buone possibilità.

Devono avere una presenza di sabbia prevalentemente, per ospitare le nostre prede grufolatrici, ma anche qualche pietrà non troppo pericolosa per gli incagli, che se arrivano con le lenze madri sottili, signica perdere di sicuro tutto in mare.

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Ottimi spot quindi sono le classiche spiagge sabbiose con granulimetria fine o media, miste a pietre e magari qualche chiazza di vegetazione nel fondo in prossimità di dove lanciamo, non troppo vicine però!

Gli attrezzi le canne

Potrebbe sembrare superfluo, ma è meglio ribadirlo, le attrezzature per le varie tecniche devono essere specifici, altrimenti non stiamo praticando una tecnica, ma stiamo facendo altro.

Bene il beachledgering, che è si una tecnica di pesca a fondo, basa il suo principio sulla leggerezza e sulla sensibilità, senza attrezzature adeguate questo principio viene meno.

La cosa più importante sono le canne, sevono canne lunghe dai 4,20 metri ai 4,50 metri, in alcuni casi anche 5… ma siamo al limite, questo per garantire ottime gittate con piombi di peso ridotto e l’utilizzo di terminali anche a tre ami molto lunghi.

é preferibile utilizzare delle buone 3 pezzi, la particolarità di queste canne sta principalmente nella possibilità di scegliere una vetta differente a seconda del piombo che vogliamo lanciare, nella stragrande maggioranza dei casi sono dotate di 3 vette con grammature diverse.

I mulinelli

Se le canne sono lunghe e leggere dobbiamo accopiare ad esse dei mulinelli non troppo pesanti, io sotto le mie due colmic teknika monto due shimano ultegra misura 4500 che possono montare anche la bobina 5000.

I mulinelli li ho caricati uno con nylon dello 0,22 diretto ed uno con nylon dello 0,22 e shock leader conico, in maniera tale da aumentare la gittata e poter frustare meglio senza rischio di stuccare al lancio.

La montature

Le montature da beachledgering, che utilizzo, mi vengono gentilmente fornite e costruite da un amico che viene a pesca con me da anni, sono pigro e preferisco avvalermi delle sue, ottime e catturanti.

Di solito sono lunghe 90 centimetri e dotate di tre ami con sgancio rapido, i terminali lunghi 50 centimetri.

Piombi

I piombi sono quelli classici della pesca a fondo, ma in particolare gli aereodinamici, ovvero dotati di alette per poter fare distanza, anche se molte volte la distanza non serve, anzi l’esatto contrario come vedremo.

Il peso varia a seconda di distanza e condizioni del mare, corrente e moto ondoso in particolare. Partiamo da piombi leggerissimi per coprire brevi distanze da 25 grammi per arrivare a piombi da 100 grammi per tenere la corrente e ricercare maggiore distanza.

L’orata a beach ledgering

La preda principale che ricerchiamo nelle fresche serate estive in riva al mare è la regina di questo periodo, l’orata.

Per poterla insidiare spesso invece della montatura a 3 ami, più adatta alle mormore ed ai saraghi, utilizziamo montature longarm, ovvero con un solo amo il piombo fisso, a volte collegato ad un mini trave, ed un terminale di circa due metri di lunghezza.

L’esca utilizzata in queste battute di beachledgering è stata la più svariata, ma quella che ha colpito è stato il classico bibi. Ben tre orate ci sono venute a trovare, più altre slamate ed altre che hanno solo “bussato”.

Per non risciare di perdere una grossa preda nella ricerca dell’orata a beachledgering si usano terminali leggermente più grossi, ad esempio uno 0,22, che vi assicuro basta per la maggior parte delle prede e mantiene una certa mobilità.

Gli ami a becco ricurvo ed a filo sottile ma non troppo della misura 8 o 10, perfetti per innescare i grossi bibi… ed a volte qualche granchio, come quello che ho recuperato e che vedrete nel video alla fine dell’articolo.

tre belle prede catturate a beachledgering, sarago, orata, mormora

Il sarago a Beachledgering

Anche se attaccano sul terminale longarm, i saraghi sono più facili da insidiare con il terminale composto da due o tre ami ed i braccioli più corti, possibilmente innescati con grossi vermi, come bibi ed americano.

La mancanza cronica di verme americano (ed il costo ormai elevato) nonchè l’esuguità dei capi presenti nelle scatole, ci fanno propendere per l’utilizzo del bibi esca eccezionale, sia per il sarago che per l’orata come vedremo.

I saraghi catturati in questa sessione di beachledgering erano inizialmente di piccole dimensioni per poi aumentare arrivando a dimensioni abbastanza accettabili da poter essere trattenuti.

sarago di discrete dimensioni catturato con bibi a beachledgering

Le altre prede a beachledgering

Come potrete vedere dal video, non verranno catturati solo saraghi ed orate, ma anche mormore, pagri ed occhiate, il beachledgering infatti se ben interpretato permette notevoli risultati.

I risultati si ottengono utilizzando le montature adatte ad ogni situazione che troviamo e che deve essere interpretata per ottenere risultati, così se cia ccorgiamo che ci sono le mormore, cambiamo immediatamente terminali e posizione delle esche, stessa cosa per gli altri predatori.

Questo permette di avere abboccate sia dei pesci grufolatori, sia di quelli a mezz’acqua sia di quelli a galla, coprendo così ogni fascia d’acqua ed ogni possibilità, restituendo a volte splendide battute di pesca per qualità e quantità.

pagro catturato con il bibi a beachledgering

L’orata dimezzata

Era l’ultima serata disponibile, l’esca era quella rimasta dalle due serate precedenti e la migliore, il bibi scarseggiava! C’erano poche possibilità, ma valeva la pena provare, tirare fino a tardi e provare.

Cosi muniti di tanta passione e tantissima pazienza, prepariamo tutta l’attrezzatura, prendiamo tutte le esche rimaste, compriamo anche una scatola di bibi rimasta in negozio a prezzo dimezzato perchè mezzo morto, ed andiamo in spiaggia.

La serata non parte benissimo… purtroppo i pesci piccoli distruggono l’esca, conservo il bibi migliore per la nottata. L’attivià dei piccoli finalmente si ferma, e possiamo tenere le canne qualche minuto in più in acqua.

Non c’erano stati grandi abboccate, ma qualcosa iniziava a dirci che era il momento giusto, il mare era perfetto, i pendolini fermi… ma tutto ad un tratto mentre guardavo con la lampada accesa noto un lieve movimento del pendolino… e poi si alza violentemente, ci siamo.

La ferrata parte decisa ed anche le testate, è lei, ne sono sicuro, finalmente ho l’orata in canna! La recupero non troppo veloce ma deciso c’è rischio incaglio, sto tranquillo perché per quel terminale ho messo uno 0,25.

A metà recupero il pesce si mette a tirare di brutto, penso di avere a che fare con un’orata superiore ai 2 chili, ma dopo qualche secondo non tira più come prima, bene èneso, è arrivato il momento di spiaggiarla.

Felice per averla vista arrivare finalmente sulla spiaggia, non mi rendo conto di cosa è successo… ma basta illuminarla con la torcia per rendirmi conto che li manca la coda!

Un morso preciso e netto, una mezza luna che ha tranciato di netto tutta la pinna caudale e buona parte del posteriore del pesce, praticamente ho dovuto dividere la mia prima orata estiva con un serrone!

Non mi era mai successo con le orate, pensare che di solito sono io a tirare loro in secca e che oggi mi hanno gabbato l’orata non mi piace per niente, ma questo è la pesca, una sorpresa continua dove non si finisce mai di imparare.

orata tranciata di netto da un serra

Il sarago grosso

Gasato dalla cattura, anche se dimezzata, rimetto la paratura composta da un longarm con amo n° 8 in mare, non prima di averci innescato l’ultimo bibi buono rimasto.

Non passa molto tempo, abboccata violenta e bellissimo combattimento, con un pesce da delle testate poderose, ma capisco quasi subito che non è una seconda orata.

Il destino, ma anche la montatura a tre ami con braccioli corti, decidono che questa bella cattura è rappresentata da un sarago di generose dimensioni, come non ne vedevo da qualche tempo, in qualche modo ho avuto una ricompensa dal mare per il furto subito dal serra.

grosso sarago catturato a beachledgering con innesco bibi

In conclusione

Tutto quello che ho scritto in questo articolo è solo un assaggio, per quanto riguarda attrezzature, minuteria e montature, dopo svariate richieste ho deciso di portare sul canale e sul blog più contenuti riguardo il beachledgering, naturalmente per questo periodo.

Sto preparando un video per mostrarvi la mia attrezzatura, quella utilizzata in queste battute, con tutte le minuterie che utilizzo e con consigli e trucchi, dedicherò un video ed un articolo di questo blog anche alle montature, ma per questo mi serve una mano dal mio fornitore ufficiale!

Attrezzatura utilizzata

  • Canne: COLMIC TEKINKA 4,20 E 4,50 METRI TRE PEZZI CON TRE VETTE INTERCAMBIABILI
  • Mulinelli: SHIMANO ULTEGRA 4500
  • Nylon: 0,22 e 0,22 con shock leader
  • terminali: tre ami lunghezza 90 centimetri e monoamo longarm
  • ami: trabucco n°8
  • esca: Coreano, bibi, arenicola, muriddu, americano

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